PIETRO LIBERI
Padova, 1605 – Venezia, 1687
Venere e Adone
olio su tela, cm 96×73
Il dipinto è composto con un taglio stretto sulle figure: Adone, a mezzo busto, viene abbracciato e baciato teneramente da Venere, mentre in alto un putto su un carro alato, il carro di Venere, appunto, guarda la scena. Emilio Negro ha ricondotto questo dipinto a Pietro Liberi, tra i maggiori interpreti della pittura del suo tempo.
Il pittore, padovano di nascita, ebbe una vita movimentata e piena di storie che vengono raccontate come in un romanzo. Un viaggio in Medio Oriente, la prigionia a Tunisi e poi la fuga verso Napoli e Roma. Tutto questo si vede nella sua pittura che, in pieno Seicento, recupera le forme grandiose e monumentali del manierismo romano e toscano. Anche per questo riuscì a lavorare per i Medici producendo composizioni famose del secolo precedente al suo. Questo notevole dipinto è tipico della sua produzione ed è uno dei più riusciti esempi della pittura mista di passione ed erotismo che caratterizza la produzione profana di Pietro Liberi.