CHIARISSIMO FANCELLI
Settignano, 1588 – Firenze, 1632
Venere che cavalca un tritone
data: inizio del XVII secolo
marmo di Carrara, cm 120 altezza
La scultura in marmo di Carrara, poco più piccola del naturale, rappresenta Venere che cavalca un tritone, con la donna sopra l’animale marino e che si regge alla sua coda per essere trasportata. È un’iconografia dai miti antichi che ebbe un grandissimo successo in epoca manierista e barocca, a partire dagli affreschi della Galleria Farnese di Annibale Carracci.
Lo scultore è riconoscibile in Chiarissimo Fancelli, settignanese che lavorò per tutta la carriera, o quasi, a Firenze. Allievo di Giovanni Caccini, iniziò l’apprendistato riproducendo e restaurando statue antiche. Fu influenzato dai maggiori artisti del suo tempo, come Buonatalenti e Giambologna, e si specializzò nella scultura in marmo all’antica. A lui sono attribuiti busti di Cosimo dei Medici e decorazioni con mascheroni all’esterno di numerosi palazzi.
Anche questa Venere è stata concepita per essere collocata all’esterno, evidentemente per decorare un giardino o un cortile di un palazzo nobiliare.