CRISTOFORO RONCALLI detto il POMARANCIO

CRISTOFORO RONCALLI detto il POMARANCIO

Pomarance (Pisa), 1552 – Roma, 1626

Santa Caterina d’Alessandria

data: 1620 circa

olio su tela, cm 137×99

 

La tela rappresenta Santa Caterina d’Alessandria, assisa sui frammenti distrutti della ruota dentata, strumento del suo martirio. Dall’alto scende un angelo a consegnarle la palma. Esempio paradigmatico dell’arte di trapasso tra Cinquecento e Seicento, in bilico tra residui di Manierismo e l’incipiente naturalismo seicentesco, questa tela è stata ricondotta da Giancarlo Sestieri al pittore toscano, Cristoforo Roncalli, per lungo tempo attivo a Roma.

I confronti migliori, però, si possono proporre con la più prestigiosa delle opere del pittore fuori della capitale, gli affreschi per la cupola (perduti ma conosciuti dai numerosi disegni) e della sala del Tesoro della Basilica della Santa Casa di Loreto. Quel cantiere impegnò il pittore nel secondo decennio del Seicento, in un momento in cui la sua pittura fieramente tardo-manierista incontra il naturalismo di impronta caravaggesca. Anche questa santa Caterina ha una luce smaltata che indaga le forme e che va nella stessa direzione.

Si tratta, perciò, di una tela che appartiene alla maturità dell’artista e che si può datare tra il secondo e il terzo decennio.