ANONIMO SENESE DEL SECOLO XVI
Sacrificio di Codro
olio su tela, cm 126×194
Descritta da Emilio Negro “in buono stato di conservazione”, l’opera, “corredata dell’elegante cornice originale di legno dorato”, è stata esposta come inedito al Palazzo Chigi di Ariccia nel 2004 alla mostra a cura di Francesco Petrucci.
Nelle parole dello studioso, la tela “raffigura un episodio di storia antica, riportato in Factorum et dictorum memorabilium libri IX (5, 6, ext. 1), l’antologia composta di brevi racconti presentati come esempi di buoni o cattivi comportamenti scaturiti dalla vita di personaggi famosi” scritta da Valerio Massimo: si tratta della storia di Codro, monarca ateniese dell’VIII secolo a.C., che durante un assedio sacrificò la sua vita per la città, che secondo una profezia, non sarebbe stata conquistata se il re veniva ucciso dai nemici. Per evitare che gli avversari consci della profezia lo risparmiassero, Codro “spogliato dell’abito regale e travestito da soldato semplice”, trovò la morte in battaglia, salvando così Atene. La scena è raffigurata sulla tela in tre episodi: da sinistra vediamo “lo stoico monarca con lo scettro e gli abiti regali, spogliato di tutto, ed infine morto a terra, ucciso dai nemici” nel suggestivo angolo in alto a destra con il cavallo impennato.
Fedele citazione dell’affresco di Domenico Beccafumi eseguito tra il 1529 e il 1535 sulla parete della Sala del Concistoro del Palazzo Pubblico di Siena, questo dipinto è secondo Negro “opera di un pittore valente, dalla condotta pittorica estrosa” collocabile in “quella sofisticata temperie pittorica nella quale operavano pittori estrosi come Bartolomeo di David e Bartolomeo Neroni detto il Riccio”.
Pubblicazioni:
“I volti della storia – Ritratti di uomini celebri a Roma dall’Impero al Neoclassicismo”, a cura di Francesco Petrucci, De Luca Editori d’Arte, Roma, 2004, n. 4, pp. 76-77.