GIROLAMO SICIOLANTE DA SERMONETA

GIROLAMO SICIOLANTE DA SERMONETA

Sermoneta 1521-Roma 1580

Madonna

olio su tavola, cm 33×21

 

Come individuato da Alessandro Nesi, fondamentale per la datazione dei nostri dipinti è il riconoscimento del cardinale, ritratto di profilo in uno di essi, nel veneziano Pietro Bembo (1470-1547), uno degli intellettuali più celebri del Cinquecento. Lo studioso ha evidenziato come l’effigie del noto personaggio sia con evidenza ispirata a quella che campeggia in una medaglia celebrativa: si tratta dell’esemplare la cui esecuzione è solitamente ricondotta a Daniele Cattaneo, con una realizzazione intorno al 1547, anno della morte del letterato. I nostri due dipinti, sebbene verosimilmente non nati come pendant, come nota lo studioso, bensì forse parte di una serie, furono quindi eseguiti dopo quella data, nella seconda metà del secolo.

L’autore delle due tavole, che oltre al ritratto del Bembo raffigurano un busto di santa, o possibilmente anche della Madonna anziana, è stato individuato da Nesi in Girolamo Siciolante, “uno dei più validi e noti esponenti del classicismo michelangiolesco romano in epoca di Controriforma”.

A sostegno della sua proposta lo studioso porta vari confronti, sia per il personaggio maschile che per quello femminile. Il primo, “spigoloso e affilato”, sebbene derivato da una medaglia e quindi stilisticamente meno probante, ricorderebbe per Nesi uno dei profeti che affiancano Cristo a sinistra nella Trasfigurazione della chiesa romana di Santa Maria in Ara Coeli. Alquanto significativo è inoltre il confronto della testa di donna con quelle che compaiono in varie opere eseguite dal Sermoneta, “il volto dal naso lungo e affilato, la bocca piccola e il mento prominente e rotondo”. Tra queste ci piace ricordare la Madonna presente nella Sacra Famiglia con San Giovannino già in collezione Volpi di Misurata a Roma, presente nell’archivio della fototeca Zeri (n. 16225), mentre Nesi suggerisce la “Santa Caterina d’Alessandria in procinto di essere decapitata nella pala Cesi di Santa Maria Maggiore a Roma”, la “Santa Agnese della Sacra conversazione di Calcinate di Bergamo” e la “Santa Caterina d’Alessandria della Sacra conversazione sull’altar maggiore di San Martino a Bologna”.

Un ritratto di Pietro Bembo simile al nostro per impostazione, forse tratto dalla stessa medaglia ma di mano evidentemente diversa e infatti ricondotto a scuola veneta, è ricordato in collezione privata romana (Fondazione Zeri, fototeca, n. 40980).

Pietro Bembo