ANONIMO PITTORE MANIERISTA
Resurrezione di Cristo
olio su tavola, cm 91×69
La tavola che presentiamo è un interessante esempio di derivazione da una celebrata incisione di Cornelis Cort, datata 1569 e forse a sua volta ispirata da un modello di Giulio Clovio. L’esecuzione del nostro dipinto, che segue con notevole fedeltà l’incisione pur ammorbidendone l’asprezza e le angolosità conferite dall’artista nordico, si deve quindi collocare intorno all’ottavo, nono decennio del XVI secolo. La popolarità del modello grafico è testimoniata dall’esistenza di altre derivazioni. Una di queste, di collezione Gianfranco Luzzetti a Firenze, sostanzialmente variata nella figura del Cristo ma chiaramente ispirata allo stesso modello, è stata recentemente pubblicata con l’attribuzione a Taddeo Zuccari. Il soggetto della Resurrezione di Cristo è uno dei più popolari e amati dagli artisti cinquecenteschi, che vedevano nell’esecuzione del tema sia la stimolante possibilità di confrontarsi con la rappresentazione dello stupore e della meraviglia dei soldati che l’occasione di raffigurare corpi virili in diversi atteggiamenti e posizioni, con il conseguente sfoggio di muscolature e torsioni che così affascinavano gli artisti in quel secolo così profondamente segnato dal magistero di Michelangelo.