MAESTRO DI SANT’IVO
attivo in Toscana tra il 1390 e il 1420 circa
Madonna dell’umiltà
data: 1400 circa
tempera su tavola, cm 88×55
La tavola è uno dei classici colmi fiorentini, quello che oggi noi chiameremo capoletto. Erano immagini di Madonna col Bambino, spesso da sole o con altri santi, che erano destinate alla devozione individuale e quindi conservate in casa o in luoghi privati. Moltissime sono le tavole di questo genere, a dimostrazione del gran successo che ebbero.
Il dipinto rappresenta la “Madonna dell’Umiltà”, con la Vergine seduta a terra sopra un cuscino. Gesù Bambino è seduto sulle gambe della madre che gli porge il seno.
Mauro Minardi attribuisce il dipinto al Maestro di Sant’Ivo, pittore di estrazione fiorentina, probabilmente allievo di Agnolo Gaddi, che prende il nome critico dal Sant’Ivo che amministra la giustizia a Firenze nel Palazzo di Parte Guelfa. È un pittore della prima generazione del tardogotico fiorentino, in parallelo a Mariotto di Nardo, con cui condivide ad esempio i volumi torniti e i panneggi squadrati.
Il pittore era probabilmente a capo di una bottega specializzata in dipinti di questo genere, come dimostrato dal suo corposo catalogo che conta una cinquantina di dipinti su tavola con rare eccezioni. Per questo motivo risulta difficile stabilire una cronologia precisa per le sue opere e una scansione nel tempo, ma il rapporto che si può proporre col trittico del Museo Civico di Pesaro, datato 1400, indica una possibile data anche per questa tavola.