SINOLFO DI ANDREA
Siena, primo quarto del XVI secolo
Madonna col Bambino e due angeli
tempera su tavola, cm 66 diametro
Si deve a Marco Ciampolini il riconoscimento di questo piacevole tondo senese di primo Cinquecento alla mano di un pittore poco noto, Sinolfo d’Andrea Trombetto. Come chiarito dallo studioso nel suo scritto sull’opera, la figura di questo artista è legata innanzitutto all’esecuzione dei fregi della chiesa di San Bernardino a Siena con Andrea Magagna doratore, documentati al 1514. Tra le pitture realizzate dal nostro artista in quell’impresa decorativa il Ciampolini ricorda un dipinto circolare di ridotte dimensioni dello stesso soggetto dalle “stesse dolci tipologie di quella del [nostro] tondo, con le medesime deformazioni e le identiche semplificazioni formali”.
Nella stessa chiesa dove lavoravano il Magagna e il nostro Sinolfo, alcuni anni più tardi, nel 1518, Domenico Beccafumi lasciava due capolavori ad affresco, lo Sposalizio e il Transito della Vergine. Il più grande artista senese del Cinquecento lascerà chiare tracce della sua influenza in una tavola di Sinolfo d’Andrea della Pinacoteca Nazionale di Siena (inv. 353), la Madonna col Bambino e santi, dal Ciampolini riferita ad anni più maturi, che è una delle opere nella ricostruzione critica del nostro pittore che maggiormente si avvicinano al tondo che descriviamo. Al di là dell’influsso del giovane Beccafumi, assente nell’opera in esame, notiamo infatti in quella tavola le medesime stilizzazioni e vezzi nella costruzione delle anatomie e dei volti che impariamo essere caratteristici di Sinolfo d’Andrea e che troviamo nel nostro dipinto.
Altra opera del catalogo di Sinolfo ricondotta all’artista dallo stesso Ciampolini un tondo, ancora di uguale soggetto del nostro, conservato nel Museo Diocesano di Siena.
Pubblicazioni:
“San Giovanni Battista. Itinerario d’arte da San Felice in piazza alla Fondazione Salvatore Romano passando per Via Maggio”, Masso delle Fate, Firenze, 2012, p. 46.