Madonna col Bambino e San Domenico che offrono il Rosario a San Pio V e Santa Caterina da Siena

LAZZARO BALDI

LAZZARO BALDI

Pistoia, 1623 – Roma, 1703

Madonna col Bambino e San Domenico che offrono il Rosario a San Pio V e Santa Caterina da Siena

olio su tela, cm 167×142

iscrizione sul retro “Lazzaro Baldi pinxit”

 

Questa grande tela mostra al centro il gruppo costituito dalla Madonna con il Bambino. La Vergine offre il rosario, tramite San Domenico, ad un pontefice inginocchiato, al cui fianco si trova la tiara. Si tratta di San Pio V, riconoscibile per il caratteristico profilo e per la veduta della scena di scontro navale che si intravede dalla finestra, allusiva alla battaglia di Lepanto. Il papa Ghisleri (1504-1572), che guidò nel 1571 le armate cristiane contro i turchi, consacrò il successo alla Madonna della Vittoria, poi detta del Rosario. Quest’ultimo è concesso anche a Santa Caterina, la mistica senese, raffigurata con la testa coronata di spine, le stimmate e i gigli.

Si tratta inequivocabilmente di un dipinto di scuola cortonesca, ossia ispirata all’arte di Pietro Berrettini da Cortona. Lo stile teatrale proposto da quest’ultimo, a partire dal grande soffitto di Palazzo Barberini, eseguito intorno al 1630, divenne in breve tempo la tendenza artistica più diffusa nella Penisola, trovando apprezzamento e seguaci.

Tra questi può essere sicuramente annoverato il pistoiese Lazzaro Baldi, giunto in giovane età a Roma per istruirsi con Cortona e poi rimasto nell’Urbe, dove ebbe una carriera di notevole successo, realizzando varie opere di rilievo, quali i tre affreschi nella galleria di Alessandro VII nel Palazzo del Quirinale (1657), o la “Visione di San Giovanni a Patmos”, dipinta tra il 1660 e il 1665.

Tra le opere dell’artista che più si avvicinano alla nostra tela, la cui paternità è suggerita da una vecchia iscrizione sul retro, probabilmente non coeva al dipinto, menzioniamo il “Matrimonio Mistico di Santa Rosa da Lima”, Amsterdam, Rijksmuseum (SK-A-596). Il tema della battaglia di Lepanto ebbe nuovo stimolo con l’inasprirsi delle tensioni con i turchi, negli anni precedenti la definitiva sconfitta di questi ultimi nel 1683 a Vienna, ed a questo periodo può essere ricondotto il dipinto.