JOSEPH HEINTZ IL GIOVANE

JOSEPH HEINTZ IL GIOVANE

Augusta, 1600 circa- Venezia 1678 circa

I pescivendoli

olio su tela, cm 115×146

firmato “Joseph Heintius 165(7?)”

 

Questo grande dipinto di natura morta e figura, in cui mercanzie di varia specie sono presentate ai passanti da sguaiati venditori di estrazione popolare, è realizzato sul modello delle prime rappresentazioni di questo genere, nato nelle Fiandre ma poi ripreso soprattutto nella tradizione emiliana tardo-cinquecentesca del Passerotti e dei Carracci. La straordinarietà dell’opera risiede, oltre che nella notevolissima qualità, evidente nella impressionante resa della natura morta “che non teme il confronto di quelle dei Recco e dei Ruoppolo”, nel trattarsi di un’opera firmata e datata, caso particolarmente raro nel Seicento, in particolar modo per un dipinto di natura morta. Il suo autore, il tedesco figlio d’arte Joseph Heintz, soprannominato “il giovane” per distinguerlo dal padre omonimo, arrivò a Venezia già nel 1625, ove rimase fino alla morte divenendo un artista affermato. Nel 1660 il Boschini lo definì “pitor bizaro, e molto capriccioso”, aggettivi che bene si addicono alle caratteristiche di questo quadro, del quale ci piace evidenziare il gustoso dettaglio del biglietto attaccato sul bordo del tavolo, motivo nato con la febbrile ricerca di verosimiglianza nel Quattrocento di Van Eyck, dei Bellini e di Antonello da Messina, con l’angolo piegato e l’iscrizione in dialetto veneziano ormai difficilmente decifrabile – definita dal Mariacher un’arguta scritta in versi, a carattere popolaresco, avente attinenza con il soggetto del quadro – e il bellissimo paesaggio con la coppia galante e la gondola che si allontana sullo sfondo, elemento che rimanda alla suggestiva città d’adozione del pittore e alla sua notevole attività di vedutista. Il nostro dipinto faceva un tempo coppia con uno dalla composizione assai simile, ma non firmato e datato come questo, che vedeva come protagonista un ragazzo che mostra un grande crostaceo rosso. Più volte pubblicata a partire dalla sua comparsa in celebri esposizioni quali la Mostra del Seicento a Venezia e nel Veneto del 1959 a cura di Pietro Zampetti e la prima grande mostra sulla natura morta italiana del 1964 a Napoli, l’opera che presentiamo è stata inserita in un recente studio monografico sull’autore a cura di Daniele D’Anza.

 

Pubblicazioni:

“La natura morta italiana”, catalogo di mostra, Palazzo Reale di Napoli, Alfieri & Lacroix, Milano, 1964, n. 259, p. 111, fig., 118b.

“La pittura veneziana del Seicento”, a cura di Rodolfo Pallucchini, Electa Mondadori, Milano, 1981, n. 439, p. 154 e p. 624.

“La natura morta in Italia”, a cura di Francesco Porzio, Electa, Milano, 1989, vol. I, p. 322.

“Dipinti italiani ed Europei del XVII e XVIII secolo”, catalogo di mostra a cura di Giancarlo Sestieri, Galleria Cesare Lampronti, Roma, 2000, p. 6.

“Joseph Heintz il Giovane. Pittore nella Venezia del Seicento”, tesi di dottorato a cura di Daniele D’Anza, Università degli Studi di Trieste, Trieste, 2006-2007, p. 84.

“Parma per l’arte”, a cura di Gianluca Bocchi, Nuova serie XXI, Parma, 2015, pp.115-116

“Il cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri della pittura dal Seicento a Warhol”, catalogo di mostra a cura di Davide Dotti, Palazzo Martinengo,Silvana Editoriale, Milano, 2015, p. 130.

“In laude del famosissimo Cabalao”, a cura di Marco Tanzi Cremonese, Edizioni Del Miglio, Cremona, 2020, p. 115 , tav. 12-14.