GIULIO CARPIONI

GIULIO CARPIONI

Venezia, 1613 – Vicenza, 1679

Diluvio di Deucalione

olio su tela, cm 77×92

 

Sotto un cielo tempestoso, spazzato da raffiche di vento, una moltitudine di umani e animali, ormai assediati dall’acqua, cerca di mettersi in salvo. La storia è quella del Diluvio universale, nella sua versione trasmessa dalla mitologia greca, secondo la quale gli uomini, usciti dal mondo primitivo grazie all’illuminazione del fuoco e agli insegnamenti di Prometeo, iniziarono a sentirsi al pari degli dei, trascurando gli obblighi religiosi; i popoli divennero superbi, si armarono gli uni contro gli altri e sulla Terra scoppiarono molte guerre. Zeus allora decise di distruggere il genere umano sommergendolo sotto le acque, ma dal diluvio si salveranno Deucalione e Pirra (Metamorfosi, I, 348-415). In alto, una figura alata, implacabile, porta a compimento il severo ordine divino. Autore di quest’opera, come confermatoci da Giancarlo Sestieri, è Giulio Carpioni, allievo del Padovanino e tra i maggiori pittori del Seicento veneto. Il pittore veneziano rappresenta un interessante connubio di classicismo – qui evidente negli splendidi studi anatomici e nel predominio del disegno sul colore – con una forte, molto individualizzata impronta stilistica, non disgiunta da una sottile vena umoristica riscontrabile nelle fisionomie caricate dei personaggi, come ad esempio nella vecchia con la veste rossa chinata vicina all’alberello piegato dal vento al centro, dal viso reso con tratti veloci e marcati che ne sottolineano l’aspetto grifagno. Dal punto di vista stilistico notiamo quella “libertà narrativa resa più dinamica dall’impiego di tale pittoricismo grafico intriso di luce” a cui il Carpioni giunge negli ultimi decenni della sua carriera. Sestieri, infatti, colloca il dipinto nella tarda attività del pittore veneziano, così come l’analogo soggetto, che differisce solo per le misure e per alcune varianti, dell’Accademia Carrara di Bergamo.