ARTISTA ATTIVO NEL XVII SECOLO (da TIZIANO)
Baccanale
olio su tela, cm 101×112
Questo dipinto testimonia la fortuna di Tiziano ben addentro il secolo diciassettesimo. Alla sua origine, forse indirettamente, è il celebre Bacco e Arianna ora alla National Gallery di Londra, del 1522, realizzato dal maestro veneziano per i “Camerini d’Alabastro” del duca Alfonso I di Ferrara. Nel 1598 questo dipinto, con le altre due tele appartenti alla stessa serie, passò a Roma nelle collezioni Aldobrandini e lì fu ammirato dagli artisti non solo locali. A partire dal 1638 è registrata nelle collezioni granducali fiorentine una copia parziale e con varianti dalla celebre opera tizianesca (inv. 1912, n. 157), ritenuta per secoli autografa del maestro ed esposta in luoghi importanti come la Tribuna degli Uffizi e l’appartamento del Gran Principe Ferdinando, che presenta esattamente la composizione della nostra tela. Con buona probabilità il nostro Baccanale non deriva quindi direttamente dall’opera di Tiziano ma da una sua rielaborazione del primo Seicento, che recentemente è stata definita “una copia […] probabilmente eseguita a Roma nel corso del XVII secolo, quando l’originale di Tiziano si trovava nella collezione Aldobrandini”.
Rispetto al dipinto della Galleria Palatina, che come abbiamo detto ebbe dignità di originale del maestro e come tale venne studiato e copiato dagli artisti, il nostro Baccanale mostra poche variazioni, la più evidente di queste il satiro sulla sinistra raffigurato senza barba.