BERNARDINO DI MARIOTTO e MARINO DI ANTONIO SAMMINUCCI
Perugia, 1470-1565
Angelo Annunciante
data: 1550 circa
legno intagliato, dorato e dipinto, cm 120 altezza
Questa stupenda scultura fa parte di un ben noto gruppo di oggetti diffusi tra Umbria, Marche e Toscana. Si tratta di sculture lignee spesso modellate senza vesti e poi aggiunte di stoffe, cartapesta e lamine metalliche per rendere più ricco e più mimetico il simulacro.
Il nucleo stilistico più importante di questa grande famiglia di sculture, a cui appartiene anche questo bellissimo “Angelo Annunciante”, è stato etichettato col nome critico di Maestro di Magione, a partire da un San Rocco conservato nel piccolo castello di Magione, appunto, nei pressi di Perugia. Tale scultore era stato identificato con Neri Alberti da Sansepolcro, importante intagliatore biturgense, attivo per molti decenni nel Cinquecento e in contatto con Raffaellino del Colle e Vasari.
La recente scoperta di un documento di pagamento per il Crocifisso di Bettona, opera tipica del Maestro di Magione, ad un altro artista, Bernardino di Mariotto, ha chiarito la questione. Il grande gruppo di sculture uscì, quindi, dalla bottega di Bernardino, pittore e scultore perugino, molto attivo anche nelle Marche, dove visse per vent’anni tra il 1501 e il 1521. Insieme a lui è documentato come scultore in legno anche il figlio adottivo, Marino d’Antonio Samminucci, che lavorò a Perugia fin quasi alla fine del Cinquecento.
Questo Angelo, che doveva andare in pendant con una Vergine Annunciata, è perfettamente inseribile tra le opere più mature di Bernardino, caratterizzate da un intaglio ammorbidito e perciò databile alla metà del secolo.