VINCENZO D'ONOFRIO DA IMOLA

VINCENZO D’ONOFRIO DA IMOLA

Imola, attivo nella seconda metà del XVI secolo

Sacra Famiglia con Santa martire

olio su tavola, cm 67×54

 

Il prototipo di questa composizione, nota in varie versioni lievemente variate fra di loro, è stato individuato alcuni anni fa da Anna Tambini. Si tratta di una invenzione di Innocenzo Francucci da Imola (1490 c.-1550 c.) – notevole pittore raffaellesco attivo principalmente nella natia Romagna ma con trascorsi anche fiorentini – che conosciamo in alcune varianti, tra le quali la Madonna col Bambino e i santi Giovannino, Francesco e Chiara della Pinacoteca Nazionale di Bologna, databile al terzo, quarto decennio del Cinquecento.

Le tre opere messe insieme dalla studiosa, caratterizzate come la nostra dall’impostazione speculare rispetto al prototipo innocenziano, nonché da “una interpretazione più personale” e dal “sapore di vita familiare”, presentano in tutti gli esemplari il dono di ciliegie al San Giovannino da parte di Cristo. Anna Tambini ha tentativamente proposto di attribuire due di questi dipinti, ispirati nella composizione dal Francucci, al nome di Vincenzo d’Onofrio da Imola, misterioso pittore cui una di queste opere era stata riferita, e per il quale la studiosa ha proposto una identificazione documentaria.

Alessandro Nesi, autore di uno studio sul dipinto, ha confermato il parere orale espresso dalla studiosa di accorpare anche questa tavola al gruppo “Vincenzo d’Onofrio da Imola” da lei proposto, rilevando tuttavia come, a suo parere, le opere di questo corpus mostrino tra di loro alcune differenze stilistiche. A proposito della nostra opera, lo studioso evidenzia la convivenza di tipologie “piacevolmente popolaresche” con modi eleganti, come nella santa a sinistra, dal “capo adorno di preziose perle e con il volto dai tratti aristocratici e sottili”.

 

Pubblicazioni:

“Alla scoperta di dipinti e pittori del Cinquecento imolese”, a cura di Anna Tambini, in “Studi Romagnoli”, Stilfgraf, Cesena, 2014, vol. 65, p. 504, fig. 8.