MAESTRO FRANCESE DELLA FINE DEL XVI SECOLO
Madonna col Bambino
olio su tela, cm 98×74
Come ricostruito da Mattia Vinco, questa tela, caratterizzata da un evidente imprinting leonardesco reso evidente sia dal caratteristico sfumato che dalla composizione, si modella con grande libertà su un prototipo di stretta dipendenza dal maestro: si tratta della Madonna col Bambino conservata alla National Gallery di Londra, tuttora riferita ad anonimo seguace – coevo o di poco posteriore – di Leonardo. Nel suo studio sul dipinto, Vinco propone che nel caso dell’opera in esame si tratti dell’ ”unica testimonianza della fortuna tardo cinquecentesca di un perduto modello leonardesco, forse un dipinto, ma più probabilmente un disegno” noto in virtù dell’esemplare inglese citato e di un’ulteriore derivazione con lievi varianti nota grazie ad una riproduzione fotografica conservata nell’archivio Zeri (scheda 31916, inv. 79663).
Come evidenziato dallo studioso, al di là dell’evidente leonardismo, il dipinto deve essere inquadrato “alla luce delle sostanziali differenze stilistiche rispetto ai modelli”: le fisionomie sia della Madonna che del Bambino appaiono alquanto variati rispetto agli esempi più antichi, mentre il paesaggio mostra nello “stile architettonico degli edifici un influsso di matrice nordica tardo cinquecentesco”. Vinco nota anche nello sgabello in basso a destra sotto la tenda “la volontà del pittore di ricreare in quella parte dell’opera un piccolo angolo d’interno, che non trova riscontro nelle opere dei leonardeschi lombardi”.
Alla luce di queste considerazioni, “si può avanzare” – così lo studioso – “un’attribuzione in favore di un pittore d’oltralpe che si confronta con il maestro toscano alla fine del XVI secolo”, attribuzione che trova un qualche supporto anche dalla provenienza francese della tavola ora a Londra, possibile modello per la nostra, “che fino al 1860 si trovava nella collezione parigina di Edmond Beaucousin”.