JOHANN KÖNIG

JOHANN KÖNIG

Norimberga, 1586-1642

La predica di San Giovanni Battista

olio su rame, cm 67×54

 

In questo rame di notevoli dimensioni è raffigurata la predica del Battista. Il santo, vestito di pelle d’animale e di un mantello rosso, siede su un masso e stringe nella sinistra la croce astile con il consueto cartiglio annodato, mentre con la mano destra indica il Cristo alla folla. Sullo sfondo si stende, tra dolci colline, una città immaginaria con edifici goticheggianti.

Il riconoscimento di questo dipinto al pittore tedesco tardo manierista Johann König si deve alla cortese segnalazione di Wolfgang L. Eller, che ringraziamo. L’attribuzione è stata in seguito confermata da Alessandro Nesi, autore di uno studio sul dipinto nel quale vengono messe a fuoco la “notevole ricettività” e l’ “interesse piuttosto variegato per la pittura italiana” dell’artista tedesco, che giustificano il precedente collocamento di quest’opera in ambito toscano. Il König fu infatti nella Penisola intorno al 1610, in un viaggio che lo vide a Venezia, Mantova e Roma e, come suppone lo studioso, probabilmente anche a Firenze, dove poté “trarre suggerimenti da dipinti dello studiolo di Francesco I”. Dal 1614 l’artista è nuovamente in Germania, e nel 1618 firma e data un Ecce Homo (Christie’s, Londra, 5 luglio 2007, n. 49) che è uno dei dipinti che maggiormente si presta ad un confronto con il nostro rame. Nell’opera apparsa sul mercato antiquario londinese, insieme ad una preziosità e ad un’attenzione per il dettaglio tutta nordica, traspare anche una sottile rimeditazione del primo Cinquecento italiano – specie veneto – del pittore, e compaiono in maniera evidente, come nel rame oggetto di questo studio, i morbidi incarnati e i volti alquanto tipizzati caratteristici del König. Ugualmente interessante ai fini di un confronto con il nostro rame è la Morte dei figli di Niobe di collezione privata, sia per le anatomie che per il paesaggio di evidente influsso elsheimeriano.

 

Pubblicazioni:

“San Giovanni Battista. Itinerario d’arte da San Felice in piazza alla Fondazione Salvatore Romano passando per Via Maggio”, Masso delle Fate, Firenze, 2012, p. 47.