Pittore romano della fine del XVI secolo

Pittore romano della fine del XVI secolo

PITTORE ROMANO DELLA FINE DEL XVI SECOLO

Paesaggio con la preghiera del Beato Isidoro Agricola

olio su tela, cm 67×124

Il dipinto raffigura un’intensa e luminosa veduta di paesaggio, sul cui sfondo e nella nebbia si intravede un lago attraversato da una barca e un castello su un piccolo promontorio. La luce colpisce il centro della composizione costruendo così una precisa veduta prospettica, con animali al pascolo e vari personaggi. In primo piano è un giovane inginocchiato di fronte ad una fonte che zampilla. Sulla buca del terreno è infilata ancora la zappa usata dall’agricoltore per il suo lavoro.

È chiaramente un episodio della vita di Sant’Isidoro Agricola, in cui si racconta che durante il lavoro riuscì miracolosamente a far nascere una fonte con un colpo di zappa. Mentre era intento a pregare il Signore per il prodigio, un angelo prese il suo posto al lavoro e fu visto arare i suoi campi. Testimone fu il padrone del terreno, stupito per l’avvenimento e rappresentato col cappello in testa.

Stilisticamente il paesaggio ricorda da vicino le prove romane di Paul Brill, paesista fiammingo di gran successo presso le corti pontificie tra Gregorio XIII e Sisto V. Non è da ritenersi un caso che il luogo in cui venne stampata per la prima volta, nel 1477, la vita di Sant’Isidoro Agricola – in cui il culto era assai presente – fosse proprio Ascoli Piceno, città a cui il papa marchigiano Sisto V era molto legato. Paul Brill partecipò ai lavori in Vaticano durante il pontificato di quest’ultimo e proprio questo dipinto potrebbe essere uscito dalla sua bottega alla fine del XVI secolo. Nonostante il culto fosse già diffuso, Sant’Isidoro fu canonizzato nel 1622 (insieme a San Filippo Neri) e quest’opera precede quella data.