ANTONIO GIANLISI
Rizzolo San Giorgio 1677-Cremona 1727
Natura morta con strumenti musicali e frutta
olio su tela, cm 74×105
Nel manoscritto databile intorno al 1790 denominato Galleria di Pittori, Scultori ed Architetti cremonesi (Cremona, Biblioteca civica, AA. 2. 43, p. 21), Arisi così ricorda l’attività artistica di Antonio Gianlisi, notevole figura di specialista di natura morta a cavallo tra Sei e Settecento: “sopra la tela coloriva tappeti distesi sulla tavola, e su di essi fruttiere di vario metallo, cesti carichi di frutti, e fiori canditi […]”. Il lessico dispiegato dal cremonese nei suoi dipinti, la sua personalissima rappresentazione di oggetti, le caratteristiche frange e nappe pendenti dai drappeggi, la ricca decorazione ad arabeschi, rendono opere del Gianlisi, come questa che presentiamo, inconfondibili. Anche il cardellino, che è raffigurato in basso a sinistra nel dipinto, si ritrova spesso nelle sue opere, come ad esempio nella sua natura morta conservata alla Pinacoteca civica Ala Ponzone di Cremona (La natura morta in Italia, 2 voll., Milano, 1989, n. 332, p. 285). Sia in quest’ultima che nella nostra tela ritroviamo inoltre le caratteristiche pieghe profonde del variopinto tappeto poggiato sul tavolo, e l’apertura paesistica dello sfondo, anche questa caratteristica del maestro cremonese.