ZANINO DI PIETRO
Documentato a Bologna, 1389 – Venezia, 1448 circa
Madonna dell’Umiltà
tempera e oro su tavola, cm 50×33
Alla fine del Trecento, Niccolò di Pietro recupera, a Venezia, l’iconografia della “Madonna dell’Umiltà”, precedentemente inaugurata da Simone Martini ad Avignone all’inizio del secolo. L’immagine vede la Vergine seduta su un prato, spesso sopra un cuscino dorato, come in questo caso. Giovanni di Pietro Charlier, detto più comunemente Zanino di Pietro, è uno dei più rappresentativi pittori del tardogotico veneziano, attivo in laguna per tutta la prima metà del XV secolo. Probabilmente formatosi in Emilia, l’artista unisce elementi della tradizione bolognese del secolo precedente, alla ricchezza delicata di Gentile da Fabriano e Michelino da Besozzo. Linda Pisani, autrice di uno studio su quest’opera, propone come datazione l’inizio del Quattrocento, nella fase più tipica del percorso del pittore.
La tavola è pubblicata nella monografia sul pittore di Valentina Baradel che indica come i caratteri stilistici siano perfetti per un dipinto del primo decennio. Come segnalato dalla Pisani, la nostra “Madonna dell’Umiltà” è presente come Zanino di Pietro nella fototeca del Kunsthistorisches Institut di Firenze (KHI 451354).
Pubblicazioni:
“Catalogo Fototeca Kunstihistorisches Institut di Firenze”, scheda n. KHI 451354.
“Pittura dal Duecento al primo Cinquecento nelle fotografie di Girolamo Bombelli”, a cura di A. G. De Marchi, Electa Mondadori, Milano, 1991, cat. 585, p. 237.
“Zanino di Pietro. Un protagonista della pittura veneziana fra Tre e Quattrocento”, a cura di Valentina Baradel, Poligrafo, Padova, 2019, pp. 179-180, fig. XIV, scheda 7.