GIULIO CARPIONI
Venezia, 1613 – Vicenza, 1678
Leandro e le Nereidi
olio su tela, cm 90×112
Giulio Carpioni, artista tra i più rappresentativi della pittura barocca in Veneto, è l’autore di questo dipinto. Fu allievo di Padovanino a Venezia e, dopo il consueto soggiorno di studio a Roma, fu attivo anche a Vicenza, dove morì nel 1678. La sensuale esibizione dei nudi, la composizione movimentata e la carica espressiva che pervade tutto il dipinto, sono particolari tipici della produzione del pittore. Il dipinto, infatti, fa parte di una serie di tele di analogo soggetto, raffigurato più volte da Carpioni. Si tratta di una scena mitologica molto diffusa, Leandro e le Nereidi, una rappresentazione di un amore perduto. Leandro tutte le notti attraversava il mare per andare dalla sua amata Ero, ma una notte le onde in tempesta lo fecero annegare e le ninfe del mare lo portarono sulle loro braccia. Per la tristezza anche Ero lo seguì nella tragica sorte.
Esiste una composizione simile a Digione, al Musée Magnin, una in collezione Donzelli a Firenze, una al Szepmuveszeti Museum a Budapest e infine un’altra nel Museo Civico di Padova, nel quale è conservato anche un disegno preparatorio. A questi esemplari, pubblicati nella monografia sul pittore, vanno aggiunti quelli raccolti nella Fototeca di Federico Zeri, presso l’Università di Bologna (inv. 56918 e 56857) e ovviamente anche la nostra, che lo studioso aveva già catalogato e giustamente attribuito a Carpioni (inv. 56908).
Pubblicazioni:
“Catalogo Fototeca Fondazione Federico Zeri”, scheda n. 56908.