JOHN MARTIN, scuola di

JOHN MARTIN, scuola di

Haydon Bridge, 1789 – Isola di Man, 1854

La caduta di Ninive

olio su tela, cm 110×85

 

La drammatica distruzione della città di Ninive e la fine del regno assiro è un soggetto che non poteva non affascinare gli spiriti romantici della prima metà dell’Ottocento, imbevuti di poetica del Sublime. Lo sgomento dell’umanità dinanzi alla potenza della natura, alla grandezza e all’ineluttabilità della storia, ai misteri della mente, si espresse sin dalla fine del Settecento con artisti come Johann Heinrich Füssli in Svizzera, Caspar David Friedrich in Germania, William Turner in Inghilterra. Anche John Martin, pittore britannico specializzato in dipinti di soggetti catastrofici, rientra di diritto in questa sensibilità.

A partire dal secondo decennio del XIX secolo l’artista ricevette crescenti consensi e riconoscimenti, una popolarità che raggiunse il suo culmine con l’esecuzione nel 1820 de Il festino di Baldassarre, noto in varie versioni. Martin replicò spesso le sue invenzioni in incisione, particolarmente nella tecnica della mezzatinta.

Una riproduzione a stampa esiste anche del dipinto in esame che, come segnalato in uno studio di Arabella Cifani, è opera di un autore con evidenza ispirato dall’artista britannico, del quale ritornano tutti gli ingredienti melodrammatici, il gusto per spazi dilatati e architetture gigantesche, la predilezione per cieli tempestosi e atmosfere primordiali influenzate dalle visioni emozionate del conterraneo Turner.