FRANCESCO LAVAGNA
Napoli, 1684-1724
Giardino con siepi architettoniche, frammenti classici, sedile con trionfo floreale e, a terra, altri fiori in ordine ‘rustico’
olio su tela, cm 46×97
Queste due nature morte in un paesaggio sono bellissimi esempi di straordinaria freschezza di quel gusto pastorale e boschereccio, amante della vita in villa e di una natura addomesticata e graziosa, caratteristico del Settecento. Già pervenuteci con una attribuzione a Gaspare Lopez, sono invece convincentemente da riferirsi al suo collega e concittadino Francesco Lavagna. La figura di questo fiorante, del quale si conoscono scarsi dati biografici – sicuramente un parente del Giuseppe Lavagna anch’egli pittore specializzato nello stesso genere a Napoli – ci è nota grazie all’apparire sul mercato di alcune opere firmate.
I modi pittorici e le composizioni sono assimilabili a quelli del Lopez, ma rispetto ai dipinti solitamente attribuiti all’allievo di Andrea Belvedere, questo pendant è distinguibile per certe consuetudini nella scelta e disposizione degli oggetti che gli sono proprie e si ritrovano appunto nei dipinti firmati dal Lavagna, come quello apparso nel 1981 sul mercato antiquario.
Caratteristico del nostro fiorante anche il formato marcatamente orizzontale di queste due festose nature morte, così come i modi più minuti rispetto al più anziano maestro.
Pubblicazioni:
“La natura morta napoletana del Settecento”, a cura di Achille della Ragione, Edizioni Napoli Arte, Napoli, 2010, pp. 111-112, tav. 66-67.
“Il capriccio e la ragione. Eleganze del Settecento europeo”, catalogo di mostra, Museo del Tessuto di Prato, Silvana Editoriale, Milano, 2017, p. 21.
Giardino con siepi architettoniche e natura morta di fiori e frutta sparsa a terra in ordine ‘rustico’