NICCOLÓ DI ROCCATAGLIATA, bottega di
Genova, 1560 – Venezia, 1636
Coppia di amorini
bronzo, base in marmo, cm 37,5×21
I due amorini sono raffigurati eretti, mentre stringono nel pugno le frecce d’Amore. I capelli mossi all’indietro, le movenze non ancora irrigidite in un classicismo d’accademia, fanno di questa coppia di bronzetti un riflesso della maniera mossa e pittorica dello scultore genovese, ma veneziano di adozione, Niccolò Roccatagliata.
Questo artista fu uno dei maggiori interpreti del classicismo veneto tra la fine del Cinquecento e l’inizio del secolo successivo. Lavorò infatti con Girolamo Campagna e soprattutto con Alessandro Vittoria, da cui ereditò lo stile grandioso che si può ben definire michelangiolesco.
Un putto simile ai nostri, identificato come un cupido e attribuito a Niccolò di Roccatagliata è stato identificato nella collezione Siviero a Firenze.
La vicinanza piuttosto impressionante con quella scultura e le leggere varianti, come la posizione della testa e il fatto che i due amorini impugnino un fulmine, fanno pensare che tutte siano prove della stessa bottega.