CASSONE NUZIALE
legno di noce intagliato, scolpito e parzialmente dorato
La particolarità di questo prezioso cassone risiede nell’ospitare sul fronte due riquadri figurati con soggetti tratti dalle “Metamorfosi” di Ovidio. Il primo riquadro sulla sinistra mostra Fetonte e la madre Climene dinanzi a Elio, dio del Sole, implorare il padre Apollo di concedergli l’uso del suo carro per l’infausto volo. Il riquadro di destra mostra invece i due innamorati, Dafne e Apollo, quest’ultimo sulla destra, dinanzi ad un edificio classico. Entrambi i rilievi appartenevano ad una consuetudine delle raffigurazioni di cassoni a Roma nella seconda metà del Cinquecento: al Victoria and Albert Museum di Londra se ne conserva una coppia realizzata nel 1570 per le nozze di Paolo Lancellotti e Giulia Delfini (inv. 4416-1857, 4417-1857) sulla quale, insieme ad altre tratte sempre dallo stesso mito, compaiono – evidentemente ispirate dai medesimi disegni – le stesse scene raffigurate nel nostro. Come nei cassoni londinesi, anche il nostro presenta due panoplie sui fianchi.
Evidenti sono i riferimenti alla scultura e all’architettura classica. La forma a sarcofago dai vivaci intagli ad altorilievo è scandita sul fronte da erme e decorata da rosette e festoni. Al centro, posto tra due sfingi, l’arme della famiglia committente, forse originariamente dipinta. Il coperchio, a foggia di urna, è decorato da un’alternanza di elementi fogliacei e sotteso da un motivo a rosette e festoni centrato da un mascherone dalle fauci spalancate. Piedi a zampa di leone.
Roma, seconda metà del XVI secolo
cm 61x157x60