FRANCESCO MARIA RANIERI detto lo SCHIVENOGLIA
Schivenoglia, 1676 – Mantova, 1758
Battaglia con armi bianche
olio su tela, cm 91×67,5
Si deve a Giancarlo Sestieri la restituzione di questi ovali al “valente pittore di battaglie, paesi e piccole storiette” Francesco Maria Ranieri, detto lo Schivenoglia. Come evidenziato dallo studioso, questa ancora poco conosciuta personalità del primo Settecento emiliano, caratterizzata da un linguaggio rococò di radice neo-manierista, ebbe in Francesco Monti detto il Brescianino, pittore di corte dei Farnese, e nel mantovano Giuseppe Bazzani, i propri punti di riferimento.
Al primo, con Antonio Calza tra i più apprezzati battaglisti in Italia settentrionale tra Sei e Settecento, lo Schivenoglia attinse per l’animata impaginazione delle sue battaglie, mentre Bazzani fu “determinante per imprimere alle sue figure quella verve espressiva […] accattivante ma allo stesso tempo lievemente sconcertante” e “per comunicare la foga dei due combattimenti”. Oltre che a questi due artisti, l’autore degli ovali in esame, suggerisce Sestieri, guardò agli allievi del Brescianino, in particolare allo Spolverini, ma anche a specialisti di ambito veneto, quali Antonio Maria Marini “per una simpatetica propensione a un comporre libero, guidato da una resa di prima impronta di cavalli e cavalieri, più dedita al colore che al segno, con una sommaria cura dei particolari”.
Come emerge dall’esiguo numero di opere recentemente pubblicate a ricomporre la fisionomia di questo pittore, i due dipinti che presentiamo sono una importante aggiunta al raro battaglista, che tra l’altro fu direttore della nuova Accademia di Mantova.