ARTISTA NAPOLETANO
attivo tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo
Allegoria dell’Autunno
olio su tela, cm 242×305
In un paesaggio scuro, sul far della sera, due fanciulle sono sdraiate sul terreno. In primissimo piano si nota una fontana con una figura scolpita che, in controluce, fa da quinta prospettica all’intera composizione. Sul fondo un capriccio di rovine e una siepe cinta da una staccionata a graticcia. Vasi, fiori, frutta popolano la scena. La presenza di uva, anguria e zucca riportano al primo autunno. Si tratta infatti di un’allegoria autunnale, come si può dedurre dal grappolo d’uva in mano alla fanciulla, dall’anguria e dalla zucca. Il dipinto, tipico di quella cultura decorativa barocca della fine del Seicento e dei primi decenni del secolo successivo, è espressione del gusto arcadico, pervaso di un primo classicismo. Si possono evocare a confronto le opere di artisti quali Aniello Ascione, attivo a Napoli, di cui ricordiamo la “Natura morta con fiori, frutta e amorini” del Museo Correale di Sorrento. Nelle figure in primo piano e nei putti, invece, è chiaro il ricordo dei maggiori artisti barocchi del Regno di Napoli, come Luca Giordano e il suo seguace Paolo de Matteis.
Pubblicazioni:
“La natura morta napoletana del Settecento”, a cura di Achille della Ragione, Edizioni Napoli Arte, Napoli, 2010, p. 138, tav.198.