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Mosè e il passaggio del Mar Rosso

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GILLIS VAN VALCKENBORCH

d49

GILLIS VAN VALCKENBORCH

Anversa, 1570 – Francoforte, 1622

Mosè e il passaggio del Mar Rosso

olio su tela, cm 93×155

Questo grande dipinto raffigura l’episodio biblico del Passaggio del Mar Rosso (Esodo, 14, 19-31), nel quale Mosè, guidato dal Signore, attraversò miracolosamente con il popolo di Israele le acque che lo separavano dalla Palestina, mentre l’intero esercito egiziano che li inseguiva finì sommerso. L’esodo è raffigurato mostrando con estrema efficacia la moltitudine di uomini in movimento, sotto un cielo tempestoso con suggestivi lampi di luce come descritto dal passo biblico: “la nuvola era tenebrosa per gli uni, mentre rischiarava gli altri nella notte” (Esodo 14, 20).

Il soggetto e l’autore di questo dipinto sono stati individuati da Giorgio Faggin, che nel suo studio sul dipinto lo riconduce alla mano di Gillis van Valckenborch. Membro di una famiglia di artisti, fu a Roma, e forse Venezia (O. Benesch), negli anni Novanta del Cinquecento, come anche Frederick, il fratello maggiore. Sulla scia di Paul Bril, nell’Urbe fin dalla fine degli anni Settanta, i Valckenborch, come Hendrick De Clerck, Jan Brueghel, Sebastian Vrancx e altri “muovono ancora dalla tradizione anversese del Cinquecento, ampliando però il repertorio di motivi a contatto con il paesaggio italiano” con un interesse per le rovine antiche e, nel caso di Frederick vanValckenborch, come anche di suo fratello, una peculiare familiarità “con l’arte veneta e soprattutto con la pittura dai forti contrasti luminosi di Tintoretto”. Caratteristica dei Valckenborch i gesti stilizzati, la passione per variopinte moltitudini e paesaggi fantastici immersi in suggestivi notturni, come vediamo anche nel La sconfitta di Sennacherib di Braunschweig, come affermato dallo studioso uno dei dipinti di Gillis particolarmente affini al nostro, o nell’opera dello stesso soggetto conservata al Louvre.

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