GABRIELE BELLA
Venezia, 1730-1799
Veduta di Piazza San Marco verso la Basilica
olio su tela, cm 80×120
Il vedutismo, ossia la rappresentazione di luoghi caratteristici della città con accuratezza e spesso con verosimiglianza quasi scientifica, fu una delle forme artistiche che più caratterizzano il XVIII secolo. Centro propulsore di questo innovativo interesse, connesso anche con il fiorire del Grand Tour e del turismo colto proveniente dal resto d’Europa, fu innanzitutto Venezia, che vide l’affermazione a livello internazionale di artisti del calibro di Canaletto, Guardi e Bellotto.
La veduta che proponiamo è stata riconosciuta a Gabriele (o Gabriel) Bella da Dario Succi. Noto per le sue raffigurazioni della città lagunare in occasione di festività ed eventi, il pittore veneziano è rappresentato principalmente da una raccolta di settantasette tele conservata nella Pinacoteca della Fondazione Querini Stampalia. Nella nostra tela, secondo lo studioso, il Bella “restituisce con tavolozza brillante una delle inquadrature più celebri della tradizione pittorica della veduta settecentesca”, ispirandosi nella composizione alle incisioni di Carlevarijs e Brustolon. Nel suo scritto sul dipinto, Succi evidenzia inoltre come l’artista “si avvalse di questa inquadratura per altre due tele provenienti dal gruppo Funzioni di Venezia” della Querini Stampalia (Il giro della piazza del doge in pozzetto e L’ultimo giorno di Carnevale) e come l’opera possa essere datata “verso la metà degli anni ottanta”.