CARLO MARATTA, ambito di
Camerano, 1625 – Roma, 1713
Sacra famiglia e San Giovannino
olio su tela, cm 122×92
La tela raffigura la Madonna che allatta Gesù. Questi è nudo, posto su una balaustra in primo piano e poggiato ad un panno bianco e ad un cuscino che sembra di velluto. In mano il Bambino tiene una mela. Sul retro del gruppo centrale a sinistra è San Giuseppe che porta un dito verso la bocca, con la solita aria in sovrappensiero, mentre dall’altra parte sbuca un giovinetto che si può facilmente riconoscere con San Giovanni Battista.
La tela replica una felice composizione di Carlo Maratta, che dipinse almeno due versioni di questo tema, una conservata a Firenze, presso la Biblioteca Nazionale e l’altra nella collezione dei Duchi d’Alba in Palacio Liria a Madrid.
Carlo Maratta fu di gran lunga il più influente tra i pittori nella Roma del secondo Seicento e dell’inizio del secolo successivo. La sua bottega era frequentata da moltissimi artisti che conformavano il proprio stile ai dettami del maestro. Per questo è assai difficile, dividere i loro cataloghi e avanzare attribuzioni per dipinti, come quello di questione, che derivano da un’idea del Maratta.
La qualità sostenuta del gruppo centrale, però, fa pensare ad una personalità molto vicina a Carlo, anche se il San Giuseppe dipinto in secondo piano è diverso rispetto alle prove del pittore marchigiano. Si può evocare, però, un’ulteriore “Madonna del latte” che discende dal medesimo modello, conservata nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e attribuita ad uno dei maggiori seguaci di Maratta, Ludovico Trasi che lavorò molto a Roma e pure nella sua città di origine, Ascoli Piceno.