ARTISTA FIAMMINGO DEL XVIII SECOLO
Ratto di Proserpina
olio su tela, cm 77×119
Il suggestivo mito di Proserpina, giovane fanciulla rapita da Plutone re dell’Ade mentre coglieva fiori sulle rive di un lago e poi trasportata negli Inferi dalla divinità, fu oggetto nei secoli di numerose interpretazioni artistiche. Il nostro dipinto riprende con una certa libertà creativa l’ideazione realizzata sul finire del Cinquecento da Joseph Heintz il Vecchio (1564-1609), allievo di Hans von Aachen che trascorse del tempo anche in Italia per poi diventare pittore di corte nella Praga di Rodolfo II. La bella composizione del maestro tedesco (Gemäldegalerie, Dresda), nel caso che presentiamo, è restituita tramite la riproduzione a stampa realizzata da Lukas Kilian (1579-1637), come prova la composizione speculare e la totale autonomia dal punto di vista della tavolozza utilizzata nel nostro dipinto, che non tiene conto in alcun modo della cromia originale. Difficile giungere ad una localizzazione geografica per l’autore del nostro dipinto, anche se propendiamo per un maestro fiammingo, mentre i colori smaltati e l’osservabile tendenza classicizzante a trasformare in profili i volti diversamente scorciati di Heintz, sembrano suggerire una datazione alla prima metà del Settecento, periodo nel quale la grazia estenuata del Manierismo trovò del resto una certa consonanza con il gusto elegante e artefatto in voga.