AGOSTINO TASSI
Ponzano Romano, 1580 – Roma, 1644
Marina con barche in rada
olio su tela, cm 140×199,5
Il grande dipinto è una stupenda veduta marina, con le barche al tramonto, ormai rientrate e ormeggiate in una piccola insenatura. Sullo sfondo si vede il mare aperto, mentre a fare da quinta prospettica è un promontorio con un castello sulla sinistra.
La luce contrastata fa leggere le barche e le macchiette che popolano la battigia e lascia più scuro il primissimo piano con una scelta teatrale molto efficace. La qualità della descrizione delle navi, con le cime tirate sugli alberi, le vele ripiegate, i boma diagonali che in qualche caso sembrano riflettere la luce, porta alla mente la produzione analoga di Agostino Tassi, tra i più importanti pittori di marine a Roma alla fine del XVI secolo.
Tassi si lega soprattutto alla cultura dei paesaggi fiamminghi di Paul e di Matthijs Bril, attivi entrambi nella capitale, come testimoniato dalla luce sul fondo che ghiaccia la visione in lontananza. Noto anche per la vita dissoluta e il celeberrimo processo che lo vede accusato di stupro da Orazio e Artemisia Gentileschi, Agostino in realtà andrebbe annoverato tra i più interessanti pittori di genere della sua generazione, in anticipo, per esempio, sulle pitture analoghe di Salvator Rosa e ancora di più della cultura dei bamboccianti a Roma.