GIOVANNI INSOM, ATTRIBUITO A
Casez, 1775 – Firenze, 1855
Cupido trasportato dalle Grazie
Alabastro scolpito, cm 63,5 altezza
Questa raffinata coppia di sculture a tutto tondo è stata realizzata in alabastro, un tipo di pietra traslucida ampiamente utilizzata nel XVIII secolo per le decorazioni e per piccoli oggetti ornamentali.
Le nostre graziose composizioni scultoree possono essere ricondotte alla maestria dello scultore trentino Giovanni Insom, che si distinse per l’ampia realizzazione di riproduzioni di antiche sculture in marmo e alabastro.
Attivo nella prima metà dell’Ottocento, la sua arte non si limitò al Trentino, ma raggiunse anche Firenze, dove l’artista insegnò all’Accademia di Belle Arti ed ebbe fra i suoi allievi il celebre scultore Lorenzo Bartolini.
Viva testimonianza della sua abilità nella lavorazione anche di altri materiali, è la figura anatomica in legno scolpito esposta al Palazzo dell’Émitage a San Pietroburgo.
Osservando le nostre sculture è possibile riconoscere Amore e Psiche, la cui lunga e travagliata vicenda è narrata dallo storico romano Apuleio nelle “Metamorfosi”.
Qui è raffigurato un momento particolare della vicenda dei due amanti, raramente rappresentato nelle arti figurative: Psiche salvata dalla cima di una rupe e trasportata dagli Zefiri in un prato ameno, in cui cade addormentata, e Cupido condotto dalle Grazie al suo palazzo, dove i due amanti infine si incontreranno. Già in precedenza, lo scultore gallese John Gibson (Conwy, 1760 – Roma, 1866) scelse di riprodurre questo episodio, sulle orme del suo maestro, Antonio Canova (Possagno, 1757 – Venezia,1822), che aveva già affrontato il racconto di Apuleio, raffigurando tuttavia il momento del bacio dei due innamorati.