ANTONIO JOLI

ANTONIO JOLI

ANTONIO JOLI

Modena, 1700 – Napoli, 1777

Capriccio architettonico con veduta interna

olio su tela, cm 48,5×36,5

Questa interessante coppia di “Capricci architettonici”, animata da scene pagane votive o di sacrificio e da interessanti elementi quali le colonne tortili, è da attribuire alla formazione dell’artista Antonio Joli, durante il suo primo soggiorno romano. Si evince un intento di pura sperimentazione ma anche di realistica estensione della precedente e contemporanea cultura romana, sottesa da una diffusa attività teatrale.

Il primo dipinto è costituito da uno spazioso interno di un palazzo o tempio, disposto a sinistra su una parete unica, circondato da un portico scandito da volte a tutto sesto, sostenute da colonne tortili con capitelli compositi. 

Il secondo dipinto si apre su un vasto atrio con porticato costituito da colonne doriche e balaustra superiore, già presente in altre opere dell’artista. Appare invece singolare la presenza di una grande urna funeraria in primo piano sulla destra, bilanciata da un grande gruppo di figure in penombra.

La coppia di dipinti rimarca con rilevanza l’importante esperienza romana del giovane Joli, durante la quale il pittore frequentò la bottega del Panini e rivolse la sua attenzione alle opere di Viviano Codazzi per la sua formazione scenografica.

Un contatto tra Joli e Stefano Orlandi risulta determinante per spiegare la singolare inventiva dell’uso delle colonne tortili.