MARZIO MASTURZO
Attivo a Napoli e Roma (?) nella seconda metà del XVII secolo
Battaglia tra cavallerie cristiane e turche
olio su tela, cm 58×170
Personalità interessante quella dell’autore di questa tela, il ‘battaglista’ Marzio Masturzo. Sia per la vicinanza ricordata dalle fonti a due dei padri del genere della battaglia, Salvator Rosa – del quale fu amico e allievo secondo il De Dominici (1744) – e Aniello Falcone, sia per la sua “tipica scioltezza pittorica”, probabilmente derivata dall’apprezzamento del Giordano. Il riconoscimento di quest’opera al maestro napoletano è merito di Giancarlo Sestieri, che inserisce la nostra battaglia nel gruppo “di eccellenza” della produzione riconducibile al Masturzo. Le studioso ha infatti individuato, pur in presenza di un corpus ben delineato per caratteristiche stilistiche e di fattura pittorica, alcuni dipinti di livello più alto nella sua produzione, quali in particolare le due battaglie a pendant della Galleria Nazionale di Palazzo Barberini.
Tipica dell’autore napoletano, come più volte messo in rilievo dallo studioso, oltre alla velocità esecutiva e alle fisionomie sensibilmente ‘caricate’ dei protagonisti, la presenza di quinte laterali create da collinette fortificate dominate da torrioni. Tra le opere del Masturzo confrontabili con la nostra – il cui tipico formato orizzontale permette di riconoscerne la funzione di ‘sovrapporta’ – si segnalano in particolare il dipinto dello stesso soggetto di collezione privata modenese o quella, sempre raffigurante uno scontro tra cavalleria cristiana e turca, recentemente esposta in mostra a L’Aquila: entrambe ripropongono, in un contesto di puntuali somiglianze compositive, la centrale figura del guerriero su cavallo bianco slanciato contro il nemico, pistola in pugno, del nostro dipinto.