PITTORE ROMANO DELLA SECONDA METÁ DEL XVII SECOLO

Abramo e i tre Angeli

olio su tela, cm 130×192

Il nostro quadro si inserisce nel filone dei paesaggi con scene sacre che si sviluppa a Roma all’inizio del XVII secolo grazie all’influsso di pittori stranieri di stanza nella Capitale e principalmente per opera di Annibale Carracci. L’artista infatti, dipinse quello che è considerato il primo paesaggio ispirato alla poetica dell’ideale classico, in cui il protagonista è il “sentimento della natura” nella sua accezione filosofico-letteraria.

Il dipinto di scuola romana che presentiamo descrive un episodio biblico tratto dalla vita di Abramo (Genesi 18, 1-15); la scena è ambientata in un paesaggio boschivo, caratterizzato da antiche rovine romane e solcato da un fiumiciattolo che sfocia in un placido mare, attraversato da tre piccole barche, di una si scorge solo la vela.

L’unico elemento naturale che collima col racconto biblico è la presenza della quercia sotto la quale si svolge l’incontro tra Abramo e i tre forestieri che lui e sua moglie Sara rifocillano con ottimo cibo e bevande; i tre uomini sono in realtà tre angeli mandati da Dio che portano alla coppia l’insperato annuncio della gravidanza di Sara ormai in età avanzata.

Nel quadro spicca la bella resa delle fronde degli alberi e della vegetazione, con tonalità cromatiche che variano dal verde cupo al bruno dorato accentuate anche dalla luce calda che pervade il cielo; nell’angolo sinistro in basso, i protagonisti della vicenda sono totalmente immersi in questo scenario vegetale quasi a voler sottolineare attraverso la natura il senso del divino mistero del quale è pervaso l’intero episodio biblico.