GIOVANNI ZEBELLANA
Verona, documentato tra il 1485 e il 1505
Madonna orante in trono
legno di frutto intagliato e scolpito, cm 105 altezza
La scultura proviene da un’importante collezione nobiliare veneziana e tradizionalmente attribuita a Niccolò Giolfino, scultore veronese attivo nella seconda metà del quindicesimo secolo.
La Vergine, assisa in trono, è raffigurata secondo la consuetudine iconografica veneta della seconda metà del Quattrocento. A questa rimandano, ad esempio, le mani dolcemente accostate e il tipico velo appoggiato sul volto lievemente reclinato. La dolcezza nell’espressione del volto, lo splendido incresparsi nervoso del panneggio della veste, a formare pieghe profonde tra le ginocchia leggermente divaricate, fanno propendere per una collocazione di questa immagine della Vergine nella cerchia di Giovanni Zebellana. Il suo linguaggio tardo-quattrocentesco è svolto qui in modo volumetricamente più arioso; nei panneggi accartocciati e ammaccati, come fossero di alluminio, si percepisce lo studio approfondito che lo scultore fece sui contemporanei modelli di Andrea Mantegna.
A partire dagli anni Sessanta del Quattrocento, Giovanni Zebellana diventa il più importante scultore in legno a Verona e dintorni e andrà a sostituire la tradizione ancora tardogotica dei Moranzone, con uno stile più moderno e alla moda, partecipe del più aggiornato linguaggio rinascimentale.