GIACOMO GUARDI

Venezia, 1764 – 1835

Veduta di Venezia

olio su tela, cm 97,5×135

data: 1800 circa

Per aspetti stilistici e stesura pittorica, il dipinto con la veduta sull’isola di San Giorgio Maggiore suggerisce, secondo il perito d’arte Luciano Treggiari, un’attribuzione a Giacomo Guardi, figlio e allievo del più noto Francesco.

La tela, in questo caso di grandi dimensioni a differenza della maggior parte delle sue opere, è collocabile dopo il primo ventennio dell’Ottocento, quando la tavolozza del pittore vira verso tinte più calde e i soggetti rappresentati sono più spesso umili barcaioli e gondolieri a lavoro; gli edifici collocati lungo una profonda diagonale prospettica ripetono, inoltre, un frequente schema del pittore, così come le figure composte per macchie di colore.

L’arte di Giacomo che si sviluppa in questo periodo risente della diversa temperie culturale venutasi a creare con la caduta della Repubblica Veneziana a opera di Napoleone; il declino di Venezia e il ridimensionamento del suo ruolo politico, dopo secoli di gloria, traspaiono dunque anche nella sua pittura, che diviene più narrativa e decadente, lontana dagli intenti celebrativi della prima generazione di vedutisti – anche se non va dimenticato come già le composizioni paterne rappresentassero un unicum nel vedutismo, tanto da essere considerate un preludio al sentire romantico.

E’ interessante notare a tal proposito come un quadro frutto della collaborazione tra padre e figlio, conservato al Waddesdon Manor e di dimensioni inferiori, rappresenti una veduta su San Giorgio Maggiore simile alla nostra, seppur ripresa dall’angolo prospettico opposto.