Salomè riceve la testa mozza di San Giovanni Battista alla presenza di Erodiade

ERCOLE GENNARI, CERCHIA DI

Cento, 1597 – Bologna, 1658

Salomè riceve la testa mozza di San Giovanni Battista alla presenza di Erodiade

olio su tela, cm 130×172,5

data: 1637 circa

La scena rappresentata nel dipinto è tratta da uno degli episodi più noti della vita di San Giovanni Battista narrata nei vangeli di Marco (6, 17-28) e Matteo (14, 1-12): il momento immediatamente successivo alla sua decapitazione.

Il dipinto originario, dal quale la nostra tela prende spunto, è attribuito a Ercole Gennari, collaboratore nonché cognato di Guercino, ed è esposto nella Pinacoteca Civica di Cento.

Benché nei passi evangelici la consegna della testa avvenga in tutt’altro luogo, la scena del dipinto si svolge all’interno della cella del carcere con l’intento di sottolineare la drammaticità del momento; prevale infatti un’ambientazione cupa, eccezion fatta per la luce che investe, non a caso, le due protagoniste della scena. A destra osserviamo il boia, quasi in penombra, che adagia dentro un bacile, tenuto da Salomè, la testa appena mozzata e ancora stillante sangue. A sinistra le due donne si caratterizzano per i diversi atteggiamenti di fronte alla macabra visione: la più giovane volge lo sguardo rattristato in direzione opposta, incapace di sostenere l’orrore, mentre la più adulta fissa con sguardo compiaciuto il raccapricciante trofeo.

Tra le figure femminili e il boia si nota un’evidente differenza stilistica che in un primo momento indusse lo storico dell’arte Bagni a credere la tela frutto di una collaborazione tra Ercole e suo fratello Bartolomeo; successivamente lo studioso Mahon e lo stesso Bagni supposero che tali evidenti differenze dipendessero dal fatto che Ercole, per delineare le donne, avesse utilizzato due diversi disegni, ora conservati al Windsor Castle, che Guercino aveva preparato, ma mai effettivamente utilizzato, per la “Decollazione di San Giovanni”, oggi esposta al Musée des Beaux Arts di Rennes – a dimostrazione di come in una bottega i disegni del maestro potessero essere utilizzati più volte e per lavori diversi.