ANTONELLO GAGINI, ambito di
Palermo, 1478-1536
Madonna
data: 1510 circa
legno dorato e policromato, cm 157 altezza
Caratterizzata dal volto incorniciato da un velo e dolcemente reclinato in avanti, la Vergine è raffigurata in posizione eretta, le braccia lievemente allargate all’altezza dei fianchi, gli occhi socchiusi con espressione estatica. La tunica è stretta in vita da una cintura, favorendo così il formarsi di una serie di fitte pieghe parallele che si frangono sul piedistallo di base.
Il fine modellato del volto e l’accurata resa dei panneggi dimostrano una perfetta conoscenza delle novità della scultura centro italiana quattrocentesca, dove gli elementi classicheggianti derivanti dalla tradizione della scultura antica risultano funzionali ad una nuova plasticità, dai volumi espansi nello spazio circostante.
Un insieme di elementi estremamente complessi convivono in questa scultura ove, oltre all’influenza toscana, si osservano un uso sapiente del colore e della doratura di derivazione spagnola ed una complessità del panneggio di matrice lombarda. Questi elementi si ritrovano assieme dai primi anni del XVI secolo nella sfera culturale dell’Italia meridionale, come nell’opera di Giovanni da Nola (1488-1558) e in particolare di Antonello Gagini, l’artista con il quale si ritrovano maggiori elementi di confronto.
La nostra Madonna, che pare prediligere un punto di vista dal basso verso l’alto, era probabilmente culmine visivo di un complesso apparato liturgico su un grande e prezioso altare ligneo.