MOSÈ E IL SERPENTE DI BRONZO
legno scolpito e dipinto in monocromia
Soggetto di questo pannello è l’episodio biblico nel quale gli israeliti, perseguitati da serpenti velenosi per essersi rivoltati contro i comandamenti divini, sono infine salvati dalla pietà del Signore: “L’Eterno quindi disse a Mosè: ‘fa un serpente ardente e mettilo sopra un’asta; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, vivrà’. [Il patriarca] fece allora un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, viveva” (Numeri 21, 4-9). Nel rilievo, Mosè indica il rettile bronzeo issato su un’asta, verso il quale alcuni infelici già si volgono per essere salvati.
L’autore di quest’opera si è liberamente ispirato ad un affresco realizzato nel 1589 dal pittore faentino Ferraù Fenzoni (1552-1645), parte della decorazione della Scala Santa, scenografica meta di pellegrinaggio situata nel santuario eretto da Domenico Fontana nei pressi di San Giovanni in Laterano. La scena creata dal Fenzoni ebbe notevole popolarità, come testimoniato anche da una incisione di Francisco Villamena di qualche anno successiva.
Fine del XVI secolo
cm 83×54