PITTORE NEOCLASSICO ATTIVO IN ITALIA, ambito di JACQUES RÉATTU
Arles, 1760 – 1833
Marco Antonio e Cleoptara
data: 1815 circa
olio su tela, cm 127×162
Il dipinto descrive la scena in un interno all’antica con capitelli corinzi e paraste, con un letto al centro del proscenio. Protagonista della scena è una fanciulla nuda, appena alzata dal letto, con la corona in testa. Con ogni probabilità è Cleopatra, tra le più amate e diffuse regine dell’antichità, di conseguenza il giovane uomo che esce è verosimilmente Marco Antonio. Accanto a lei un’ancella che la indica e dietro è riconoscibile l’allegoria delle Tre Grazie.
Il modello da cui parte il nostro pittore potrebbe essere quello famoso di Raffaello, ritratto nella meravigliosa tavoletta di Chantilly, al Musée Condé, oppure quello di Antonio Canova che scolpì il gruppo allegorico due volte. (Hermitage, San Pietroburgo,1812 -1815 e Victoria and Albert Museum di Londra 1814 – 1817).
Ci troviamo di fronte ad un dipinto di chiaro stile neoclassico, di quella corrente sviluppatasi da Roma alla fine del Settecento e che divenne il linguaggio più diffuso in tutte le corti europee almeno fino al terzo decennio del XIX secolo.
L’eco più importante di questa cultura è l’accademia francese, in particolare il “Prix de Rome”, una borsa di studio che i giovani artisti francesi potevano vincere per lavorare e studiare un anno a Villa Medici a Roma, sede dell’Accademia di Francia.
Il nostro dipinto è senz’altro figlio di quel mondo e lo studio delle figure così lucide, il senso bloccato delle emozioni e soprattutto il modo puntuale di rappresentare la scena, sembrano discendere dalle prove del vincitore del Prix del 1790, Jacques Réattu, che soggiornò a Villa Medici per qualche anno. Le sue opere migliori, tutte esposte nel Musée Réattu di Arles, si caratterizzano per la stessa lucida visione della nostra tela e dalla teatralità del maestro.